Posso fare il vaccino antinfluenzale se sono incinta?
L’influenza è un disturbo stagionale che interessa il 10-20% della popolazione globale, causando sintomi come febbre, tosse, dolori muscolari e debolezza.
Oltre a provocare malessere generale, l'influenza può comportare rischi più gravi per determinate categorie di persone, tra cui le donne in gravidanza.
In questi casi, il vaccino antinfluenzale rappresenta una protezione preventiva efficace, anche se molte donne incinte nutrono dubbi o esitazioni a riguardo.
Vaccino antinfluenzale: indicazioni generali
A livello europeo, l’influenza tende a manifestarsi con picchi epidemici durante la stagione invernale.
Per ridurre il rischio di infezione e di complicanze associate, il vaccino antinfluenzale è raccomandato a chiunque desideri evitare la malattia, purché non siano presenti controindicazioni specifiche.
Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) offre la vaccinazione antinfluenzale gratuitamente a determinate categorie di persone, ovvero quelle considerate a maggior rischio di sviluppare complicazioni in caso di infezione influenzale.
Tra queste categorie rientrano:
- Persone di età pari o superiore ai 65 anni.
- Soggetti di qualsiasi età con patologie croniche o condizioni mediche (come malattie cardiache, polmonari, diabete o immunodepressione) che aumentano il rischio di complicanze influenzali.
Gravidanza e vaccinazione antinfluenzale
Le donne che sono in gravidanza all’inizio della stagione influenzale rientrano tra le categorie a rischio e, di conseguenza, tra coloro per cui il vaccino è consigliato.
Durante la gravidanza, soprattutto nel secondo e terzo trimestre, il sistema immunitario della madre subisce variazioni fisiologiche che possono renderla più suscettibile alle complicazioni dell'influenza, tra cui:
- Polmonite e altre infezioni respiratorie.
- Aggravamento di patologie preesistenti.
- Rischio di parto prematuro o basso peso alla nascita per il nascituro.
Per ridurre questi rischi, il vaccino antinfluenzale, nella formulazione a virus inattivo, è considerato sicuro e può essere somministrato in qualsiasi trimestre della gravidanza.
Le autorità sanitarie internazionali, come l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC), raccomandano il vaccino per le donne in gravidanza come metodo di prevenzione sicuro ed efficace.
Valutazione del medico curante
Nonostante le raccomandazioni, è fondamentale che ogni caso venga valutato individualmente dal medico curante, che considererà la situazione sanitaria complessiva della paziente per stabilire il rapporto tra i rischi e i benefici della vaccinazione.
In alcuni casi specifici, il medico può decidere di posticipare o evitare la vaccinazione in presenza di condizioni mediche particolari.
Sicurezza del vaccino per madre e neonato
Studi clinici non hanno rilevato associazioni tra la vaccinazione antinfluenzale e l’insorgenza di effetti avversi nel neonato o nella madre.
Al contrario, diversi studi confermano che la vaccinazione antinfluenzale in gravidanza offre protezione indiretta anche al nascituro, poiché gli anticorpi prodotti dalla madre vengono trasferiti attraverso la placenta, garantendo al bambino una protezione passiva nei primi mesi di vita.
Vaccinazione durante l’allattamento
Il vaccino antinfluenzale è fortemente consigliato anche durante l’allattamento, poiché aiuta a rinforzare le difese immunitarie della madre, riducendo la probabilità che il virus possa essere trasmesso al neonato.
Questo aspetto è particolarmente rilevante poiché i neonati non possono ricevere il vaccino antinfluenzale prima dei tre mesi di vita, lasciandoli vulnerabili in caso di esposizione.
Misure igieniche di prevenzione
Oltre alla vaccinazione, il Ministero della Salute consiglia di adottare misure igieniche che contribuiscono alla prevenzione dell'influenza.
Queste includono:
- Lavaggio frequente delle mani, possibilmente con gel alcolici quando non è disponibile acqua e sapone.
- Buona igiene respiratoria, ovvero coprire naso e bocca con un fazzoletto (o con l’incavo del gomito) quando si starnutisce o tossisce, per evitare la diffusione di particelle infette.
- Smaltimento corretto dei fazzoletti usati e lavaggio delle mani subito dopo.
Oltre a essere norme di buona educazione, queste misure aiutano significativamente a ridurre la diffusione del virus influenzale e proteggere sia la madre che il neonato da potenziali infezioni.