Primo soccorso d’emergenza: le priorità
In questo articolo andremo a vedere quali sono le priorità di cui tener conto nel caso si debba dare un primo soccorso in caso di emergenza.
La prima priorità è sempre quella di salvare la vita.
Una persona che si trova in uno stato di incoscienza può essere vicina alla morte e chi la deve soccorrere deve sempre valutare attentamente la situazione e iniziare il trattamento secondo le necessità per mantenere l’ABC: pervietà delle vie aeree (A), respirazione (B) e circolazione (C).
Un problema che interessa una di queste aree diventa sempre letale se non viene trattato tempestivamente.
Le vie aeree, attraverso le quali l’aria raggiunge i polmoni, possono essere ostruite (per esempio in caso di soffocamento o se è stato inalato un pezzo di cibo).
Molti disturbi, come l’asma o l’enfisema, possono rendere molto difficile la respirazione.
La circolazione del sangue, che dipende da un muscolo cardiaco (il cuore) che pompa e batte, può fermarsi in seguito ad un arresto cardiaco, in questo caso si deve ricorrere alla rianimazione cardiopolmonare (RCP).
La priorità successiva consiste nel chiedere l’assistenza medica chiamando il pronto soccorso, a meno che non si presenti una delle seguenti situazioni:
- Arresto cardiaco
- Soffocamento
Nel caso in cui il cuore di una persona si fermi o se la persona sta soffocando, il trattamento di primo soccorso va iniziato prima della richiesta di assistenza medica.
In Italia, il numero dell’assistenza medica d’urgenza è il 118.
Quando si chiama il 118 si deve fornire una descrizione il più completa possibile delle condizioni della persona e di come la lesione o lo stato patologico si sono sviluppati e bisogna rimanere in linea e non riattaccare il telefono fino a che non viene detto di farlo.
Nel caso, il primo soccorso viene eseguito da più soccorritori, uno deve chiamare l’assistenza medica mentre l’altro inizia la valutazione e le tecniche di primo soccorso.
Prima di chiedere l’assistenza medica, i soccorritori devono:
- Eseguire la rianimazione cardiopolmonare (RCP)
- Eseguire le manovre per alleviare il soffocamento (ad esempio, le spinte addominali, conosciuta anche come manovra di Heimlich)
Dopo aver contattato il 118, qualora sia necessario, i soccorritori possono anche somministrare:
- Adrenalina, tramite un’iniezione intramuscolare, in caso di gravi reazioni allergiche (anafilassi), ad esempio dopo la puntura di un insetto.
- Naloxone, per via nasale o tramite iniezione intramuscolare, nel caso ci sia un arresto respiratori o se la respirazione sia notevolmente ridotta da un sovradosaggio di sostanze oppioidi.
Se si deve fornire il primo soccorso a più persone, bisogna valutare attentamente i vari casi e iniziare a trattare per prima i feriti più gravi.
Bisogna impiegare meno di un minuto per valutare ogni persona ferita.
E comunque in ogni caso, chi soccorre, deve considerare se la situazione è:
- Potenzialmente fatale
- Urgente ma non potenzialmente fatale
- Non urgente
Stabilire un grado di urgenza e quindi chi necessita per primo del soccorso, può essere molto difficile, perché una persona che urla può essere meno grave rispetto ad un’altra che non riesce a respirare o che è andata in come e quindi è silenziosa.
La difficoltà respiratoria o una emorragia abbondante sono potenzialmente letali, mentre per esempio, la frattura dell’osso di una mano o di un piede, possono sempre essere trattate in un secondo momento, a prescindere dal dolore che provoca.
Nel caso la situazione sia più complessa e vi siano più persone con delle lesioni gravi e le risorse dei soccorritori siano limitate, si deve dare la priorità solo alle persone che si ritenga possano sopravvivere.
Se i feriti non sono in grado di fornire informazioni mediche a causa dello stato confusionale o se sono in uno stato di incoscienza o a causa della gravità delle loro condizioni, è sempre opportuno cercare di raccogliere maggiori informazioni in altri modi.
Per esempio, nel caso si stia soccorrendo un soggetto svenuto accanto ad un flacone di pillole vuote, il flacone deve essere preso e consegnarlo al personale medico del 118.
Per poter trattare adeguatamente il ferito può essere essenziale sapere in che modo è avvenuto l’infortunio e cercare di ottenere informazioni da testimoni, familiari o altri eventuali soccorritori giunti prima sul posto.
Dopo aver raccolto le informazioni, può essere d’aiuto anche rassicurare il ferito ed eseguire delle semplici manovre, come fornire una coperta e cercare di tenere la persona calma e tranquilla.
Quando si presta il primo soccorso bisogna evitare il contatto con il sangue delle ferite.
Malattie molto gravi, come l’infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV) e l’epatite B e C, possono essere trasmesse tramite il sangue.
Chi si appresta a soccorrere deve indossare dei guanti in lattice o in gomma per potersi proteggere.
Se non si hanno a disposizione dei guanti, può anche essere utilizzata la plastica.
Per esempio, si possono infilare le mani in una busta di plastica per generi alimentari oppure in un qualsiasi oggetto impermeabile.
Qualora le mani vengano a contatto con il sangue, non appena possibile bisogna lavarle energicamente con acqua e sapone o con una soluzione leggere a base di candeggina.
Se nessuna di queste è disponibile, si possono usare anche i comuni igienizzanti a base alcolica.
Oltre al sangue, bisogna anche evitare il contatto con la saliva e con le urine, sebbene questi fluidi corporei determinino un minor rischio di contagio rispetto al contatto con il sangue.