operatore sociosanitario casa di riposo

L’operatore sociosanitario nelle case di riposo e nelle RSA

11 Novembre 2023

L’operatore sociosanitario ha una sua collocazione naturale nelle case di riposo (CdR) e nelle residenze sanitarie assistenziali (RSA).

Le case di riposo sono strutture pensate generalmente per persone autosufficienti mentre le RSA sono delle strutture più adatte a ricevere ospiti con patologie non gravi e/o croniche che essendo fuori dalle fasi acute della malattia, non richiedono il ricovero ospedaliero.

Se presso le strutture ospedaliere sono i medici e gli infermieri a rappresentare il cuore dell’assistenza sanitaria, nelle case di riposo e nelle RSA, il discorso è diverso.

Il medico e l’infermiere qualora siano presenti, lo sono per poche ore e non tutti i giorni, per tanto è l’oss che si occupa dell’assistenza continua nelle 24 ore.

Una giornata tipica in una casa di riposo o in una RSA è scandita da degli orari regolari.

Le attività quotidiane sono quasi identiche e vengono regolate dai ritmi imposti dal vivere in modo comunitario.

Per questo volendo è possibile schematizzare una giornata tipica di una casa di riposo:

Ore 7 – Igiene ed alzata: L’operatore sociosanitario in autonomia o qualora sia necessario, supporta gli ospiti nell’effettuare una corretta igiene quotidiana e li aiuta nella fase di vestizione.

Ore 8 – Colazione: L’operatore sociosanitario accompagna gli ospiti nella sala mensa dove verrà distribuita la colazione.

Gli operatori assistono anche gli utenti che hanno bisogno di supporto durante il pasto e collaborano con l’infermiere nell’assunzione della terapia orale degli ospiti.

Ore 9 – Attività Riabilitative e rifacimento letti: In questa parte della giornata c’è una suddivisione dei compiti dell’equipe di oss, una parte si occupa del rifacimento dei letti mentre altri operatori si occupano di supportare i fisioterapisti o altre figure professionali nell’attività di carattere riabilitativo ed inoltre laddove sia necessario, si accompagnano gli ospiti in bagno, assicurando così il mantenimento dell’igiene personale.

Ore 12 – Pranzo: Gli oss accompagnano nuovamente nella sala mensa per il pranzo. Gli operatori hanno il compito di distribuire il vitto, facendo attenzione di osservare scrupolosamente le prescrizioni dietetiche di ogni singolo ospite e supportano chi non è in grado di nutrirsi autonomamente.

Collaborano con l’infermiere nella corretta assunzione della terapia orale ed hanno anche il compito di osservare e riferire se eventuali ospiti siano inappetenti o se insorgono eventuali problemi durante il pasto.

Ore 13 – Riposo Pomeridiano: Gli operatori accompagnano gli ospiti nelle proprie camere per il riposo pomeridiano. Gli ospiti vengono messi a letto e se necessario viene effettuata nuovamente l’igiene.

Ore 15 – Attività ricreative: Dopo aver aiutato gli ospiti ad alzarsi, questi vengono accompagnati nella sala comune per le attività ricreative pomeridiane. Nel pomeriggio solitamente si praticano attività ludiche e di intrattenimento.

L’oss in questo tipo ti attività viene affiancato solitamente da un animatore o da un altro tipo di professionista, ma il suo compito è comunque quello di cercare di mantenere alto l’interesse degli ospiti verso l’attività che viene svolta.

Ore 16 – Merenda: Il compito dell’operatore è quello di dispensare, nel luogo dove si stanno svolgendo le attività ricreative, la merenda.

Al termine delle varie attività si accompagnano gli ospiti presso il salone polifunzionale, dove gli ospiti possono ricevere le visite dei parenti e attendere l’ora di cena.

Ore 19 – Cena: Gli oss accompagnano gli ospiti nella sala mensa per la cena. Anche in questo caso si eseguono le stesse attività eseguite durante il pranzo, si distribuisce il vitto, si collabora con l’infermiere per la somministrazione della terapia orale, si supportano gli ospiti non autonomi nel mangiare, si osserva e si riferisce la presenza di persone inappetenti o eventuali altri problemi insorti durante la cena.

Ore 20 – Messa a letto: L’operatore da solo o se necessario con un collega, supporta gli ospiti nella svestizione, nell’igiene e nell’indossare gli indumenti per la notte e quindi li aiuta nella messa a letto.

Ore 22 – Cambio turno e consegne per il turno di notte: Gli oss che hanno concluso il turno pomeridiano effettuano il cosiddetto passaggio delle consegne e riferiscono ai colleghi che svolgeranno il turno di notte eventuali fatti o episodi rilevanti.

Durante il turno di notte gli operatori devono effettuare dei controlli ad orari prestabiliti per controllare che gli ospiti riposini adeguatamente e se necessario devono effettuare le cure igieniche.

Oltre al supporto delle eventuali necessità degli ospiti, durante il turno di notte si eseguono anche delle attività routinarie come il controllo dei presidi e dei farmaci scaduti, l’eventuale pulizia delle sale, ecc.

Una grande differenza tra l’operatore sociosanitario ospedaliero e quello che opera nelle case di riposo è che il primo assiste i pazienti durante i pochi giorni del ricovero in ospedale, mentre il secondo si trova ad assistere gli ospiti per periodi molto lunghi, anche anni.

Dal punto di vista emotivo, il lavoro dell’oss che lavora nelle case di riposo è molto pesante, perché si condivide una parte della vita delle persone, spesso in terza età, e li si deve accompagnare verso il loro tramonto, affrontando insieme a loro i loro stati d’animo e le fragilità andando in qualche modo a sopperire in molti così al bisogno dei famigliari.

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