Le infezioni ospedaliere più frequenti

Le infezioni ospedaliere, o infezioni correlate all’assistenza sanitaria (ICA), sono infezioni che insorgono durante o dopo il ricovero e che non presenti al momento dell'ingresso del paziente in ospedale del paziente.

Queste rappresentano una delle sfide principali del contesto sanitario a livello globale, sia per l’impatto che hanno sulla salute dei pazienti sia per gli alti costi economici che comportano.

Le infezioni ospedaliere più frequenti possono essere:

  1. Infezioni delle vie urinarie

Le infezioni delle vie urinarie (IVU) sono tra le infezioni ospedaliere più comuni e molto spesso sono legate all'uso di cateteri urinari.

Il catetere può diventare un veicolo per l'introduzione di batteri (come Escherichia coli) nelle vie urinarie, causando infezioni locali che possono estendersi ai reni.

  • Fattori di rischio: utilizzo prolungato del catetere, scarsa igiene durante l'inserimento o la gestione del dispositivo.
  • Sintomi: dolore o bruciore durante la minzione, febbre, urine torbide o con cattivo odore.
  • Prevenzione: limitare l'uso dei cateteri solo ai casi strettamente necessari, utilizzare tecniche asettiche durante l'inserimento, e monitoraggio regolare del dispositivo.
  1. Infezioni del sito chirurgico

Le infezioni del sito chirurgico (ISC) si verificano quando una ferita chirurgica viene contaminata da batteri durante o dopo un intervento.

Gli agenti patogeni più comuni includono lo Staphylococcus aureus e lo Pseudomonas aeruginosa.

  • Fattori di rischio: interventi chirurgici complessi, scarsa igiene della sala operatoria, gestione non corretta delle medicazioni post-operatorie.
  • Sintomi: arrossamento, dolore, gonfiore e presenza di pus nella zona operata.
  • Prevenzione: utilizzo di antibiotici prima dell’intervento, sterilizzazione degli strumenti chirurgici e mantenimento di condizioni igieniche ottimali sia in sala operatoria che durante la guarigione della ferita.
  1. Polmonite nosocomiale

La polmonite associata alla ventilazione meccanica è una delle infezioni più pericolose e frequenti nei reparti di terapia intensiva.

I pazienti sottoposti a ventilazione assistita sono particolarmente vulnerabili, poiché il tubo inserito nella trachea può fungere da veicolo per i batteri.

  • Fattori di rischio: durata prolungata della ventilazione, stato immunodepresso del paziente, scarsa igiene nella gestione del tubo endotracheale.
  • Sintomi: tosse con espettorato purulento, difficoltà respiratoria, febbre e battito cardiaco accelerato.
  • Prevenzione: utilizzo di tecniche di igiene respiratoria, monitoraggio attento del paziente, e rimozione del tubo di ventilazione non appena non sia più necessario.
  1. Infezioni del sangue (batteriemia/sepsi)

Le infezioni del sangue, note anche come sepsi, possono essere causate dalla contaminazione dei cateteri venosi centrali che vengono utilizzati per somministrare farmaci o nutrienti direttamente nel sangue.

Batteri come lo Staphylococcus aureus o lo Streptococcus possono entrare nel flusso sanguigno attraverso il catetere.

  • Fattori di rischio: uso prolungato dei cateteri, scarsa sterilizzazione durante l'inserimento o la manipolazione, condizioni immunodepresse del paziente.
  • Sintomi: febbre alta, battito cardiaco accelerato, abbassamento della pressione arteriosa, confusione mentale.
  • Prevenzione: tecniche rigorose di inserimento e manutenzione del catetere, monitoraggio costante dei segni di infezione e sostituzione regolare del dispositivo.

Strategie di prevenzione generale

La prevenzione delle infezioni ospedaliere richiede un approccio coordinato, che coinvolge sia il personale sanitario sia il paziente.

Le principali pratiche includono:

  • Igiene delle mani: il lavaggio delle mani con sapone o l'uso di soluzioni alcoliche da parte del personale ospedaliero è essenziale per la prevenzione della trasmissione di batteri.
  • Sanificazione degli ambienti: pulizia regolare e accurata delle stanze, dei dispositivi medici e delle superfici, riducendo la carica batterica negli spazi ospedalieri.
  • Uso appropriato degli antibiotici: evitare l'uso eccessivo di antibiotici per prevenire lo sviluppo di batteri resistenti (come il Clostridium difficile).
  • Formazione del personale: educare il personale sanitario e sociosanitario sulle pratiche di controllo delle infezioni e sulle procedure corrette per inserire cateteri e altri dispositivi medici.

Conclusioni

Le infezioni ospedaliere costituiscono un problema di salute pubblica globale, con milioni di casi all'anno.

Tuttavia, molte di esse sono prevenibili con pratiche igieniche adeguate e tecniche mediche corrette.

La collaborazione tra personale sanitario, pazienti e familiari è cruciale per ridurre l’incidenza di queste infezioni e garantire cure sicure ed efficaci all'interno degli ospedali.