I congedi parentali: cosa sono, come funziona e quali sono le novità
I congedi parentali sono un diritto dei genitori lavoratori dipendenti per prendersi cura dei propri figli nei primi dodici mesi di vita.
Si tratta di un periodo di astensione dal lavoro facoltativo, che può essere ripartito tra i due genitori e che può essere indennizzato dall’INPS.
Ma quali sono le regole e le novità sui congedi parentali?
In questo articolo cercheremo di rispondere alle domande più frequenti e di fornire alcuni consigli utili.
Quanto dura il congedo parentale?
Il congedo parentale dura 10 mesi, elevabili a 11 nel caso in cui il padre si astenga per un periodo intero o frazionato non inferiore a 3 mesi.
Per un periodo di 9 mesi è indennizzato dall’INPS con una percentuale variabile in base al reddito del genitore richiedente.
Il congedo parentale spetta sia alla madre che al padre, indipendentemente dalla situazione lavorativa dell’altro.
Il limite di età del minore è stato elevato dagli otto ai dodici anni con il D.Lgs n. 80/2015.
Come richiedere il congedo parentale?
Per richiedere il congedo parentale, il genitore deve presentare alla propria azienda una domanda scritta, allegando la documentazione necessaria (certificato medico, attestazione della scuola, ecc.).
La domanda deve essere presentata almeno 30 giorni prima della data prevista per l’inizio del periodo di astensione.
La domanda deve contenere i seguenti dati:
- nome e cognome del richiedente;
- codice fiscale;
- data di nascita del bambino;
- data presunta o effettiva del parto;
- data iniziale e finale del periodo di astensione;
- numero di ore giornaliere lavorate;
- tipo di contratto collettivo applicabile.
La domanda deve essere firmata dal richiedente o da un suo rappresentante legale.
Come funziona l’indennità per il congedo parentale?
L’indennità per il congedo parentale è pari al 30% della retribuzione media giornaliera del genitore richiedente, fino al sesto anno di vita del bambino.
Per i periodi ulteriori, l’indennità è pari al 30% fino all’ottavo anno di vita del bambino, a condizione che il reddito individuale del soggetto sia inferiore a 2,5 volte l’importo del trattamento minimo di pensione a carico dell’assicurazione generale obbligatoria.
L’indennità viene versata mensilmente dall’INPS sul conto corrente bancario indicato dal richiedente.
L’importo dell’indennità dipende dalla retribuzione media giornaliera lorda del genitore richiedente e dalla durata residua dei periodi non ancora esauriti.
L’aliquota dell’imposta sul reddito applicabile all’indennità varia in base alla fascia salariale.
Quali sono le novità sui congedi parentali dal 2024 e dal 2025?
Dal 2024 e dal 2025 entreranno in vigore delle nuove regole sui congedi parentali, previste dalla Legge di Bilancio. In particolare:
- Dal 2024 i genitori potranno beneficiare di 10 mesi di congedo parentale, di cui due retribuiti all’80% e 8 retribuiti al 30%.
- Dal 2025 i genitori potranno beneficiare di 10 mesi di congedo parentale, di cui uno retribuito all’80%, uno al 60% e 8 retribuiti al 30%.
Queste novità hanno lo scopo di favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia e di garantire una maggiore tutela economica ai genitori che si occupano dei propri figli.
Qualsiasi altro aspetto dovrete sapere sui congedi parentali
Congedo parentale per i lavoratori autonomi
Anche i lavoratori autonomi hanno diritto al congedo parentale.
Tuttavia, le regole sono leggermente diverse rispetto ai lavoratori dipendenti.
I lavoratori autonomi possono richiedere un periodo di astensione dal lavoro di 3 mesi, indennizzato al 30% della retribuzione media giornaliera.
Questo periodo può essere esteso fino a 6 mesi nel caso di figli con disabilità.
Congedi parentali per i lavoratori a tempo parziale
I lavoratori a tempo parziale possono richiedere il congedo parentale in modo proporzionale al loro orario di lavoro.
Ad esempio, un lavoratore che lavora 20 ore a settimana può richiedere un congedo parentale di 5 mesi, indennizzato al 30% della retribuzione media giornaliera.
Congedi parentali per i lavoratori stagionali
I lavoratori stagionali hanno diritto al congedo parentale solo se hanno lavorato per almeno 3 mesi nell’anno precedente la nascita del bambino.
Il periodo di astensione dal lavoro è di 3 mesi, indennizzato al 30% della retribuzione media giornaliera.
Congedi parentali per i lavoratori stranieri
I lavoratori stranieri hanno diritto al congedo parentale alle stesse condizioni dei lavoratori italiani.
Tuttavia, devono essere in possesso di un permesso di soggiorno valido per il periodo di astensione dal lavoro.